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al testo proposto da Salvatore Solinas
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Sovra l'orlo di un rio lucido e netto il canto soavissimo sciogliea musico rossignuol, ch'aver parea e mille voci e mille augelli in petto.
Eco, che d'ascoltarlo avea diletto, le note intere al suo cantar rendea; ed ei vie più garria, che lei credea vago, che l'emulasse, altro augelletto.
Ma, mentre che 'l tenor del bel concento raddoppiava più dolce, a caso scòrse l'imagin sua nel fugitivo argento.
Riser le ninfe: ed ei, ch'allor s'accorse schernito esser da l'acque, anzi dal vento, a celarsi tra' rami in fretta corse
Un pò di barocco ogni tanto male non fa |
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